Ambulatorio di Oncologia
ORARIO: LUN 16:00-19:00
La visita oncologica è un colloquio con lo specialista che si occupa di definire la strategia diagnostica e terapeutica in relazione alle patologie neoplastiche. Per neoplasia si intende una proliferazione anomala di cellule che acquisiscono attitudine ad invadere tessuti circostanti o colonizzare organi a distanza. È richiesta dal medico curante per i pazienti con diagnosi già accertata di tumore o quando c’è un sospetto legato ai risultati di esami medici, per predisporre nuovi accertamenti ed impostare una terapia specifica.
Prima visita: la prima visita ha lo scopo di valutare la situazione di malattia e viene effettuata con la visione della documentazione clinica completa del paziente. Il medico oncologo visita il paziente, valuta la situazione e propone – ove indicato in rapporto alla condizione clinica – un programma di cura, organizzandolo previo ottenimento di un consenso informato firmato.
Visite durante il trattamento: sono finalizzate alla conferma della possibilità clinica di proseguire il trattamento programmato; alcune di queste visite sono dette “di rivalutazione” e sono finalizzate alla verifica dei risultati clinico-radiologici dei trattamenti in corso.
Visite con Terapista Antalgico: durante la fase dei trattamenti è previsto un contemporaneo controllo ambulatoriale con uno specialista di Terapia Antalgica quando si renda necessario, per la gestione del dolore o di quelle che vengono definite cure simultanee (terapie di supporto); i referti della visita fanno parte della cartella oncologica.
Visite di controllo (follow-up): sono finalizzate al controllo della situazione di malattia dopo la fine dei trattamenti e sono previste per un periodo di tempo variabile in rapporto al tipo istologico, alla quantità di malattia tumorale alla diagnosi ed al rischio di ricaduta.
A tutte le visite è opportuna e raccomandata la presenza di un famigliare di riferimento (“caregiver”) autorizzato dal paziente, per la miglior valutazione della comunicazione medica ed organizzativa.
La visita oncologica viene richiesta, generalmente, quando gli esami clinici (esami del sangue, delle urine) o strumentali (radiografie, Tac, RM, endoscopie) pongono un sospetto o hanno rivelato alterazioni tali da richiedere la valutazione di un oncologo, vale a dire di un medico specializzato nella diagnosi e nella cura di un tumore. Non esistono dei sintomi che possano indirizzare inequivocabilmente alla diagnosi di tumore.
Il paziente viene accolto da un team specializzato e multidisciplinare coordinato dall’oncologo che raccoglie il maggior numero di informazioni possibili sulla storia e sullo stile di vita dell’assistito: alimentazione, vizio del fumo, alcol, livello di attività fisica e di sedentarietà, eventuali patologie in corso, interventi precedenti, casi in famiglia di patologie simili, assunzione di farmaci.
Il medico valuta anche tutta la documentazione clinica in possesso del paziente, ricostruendo la storia clinica e analizzando tutti i dati disponibili. Esegue una visita obiettiva, che può durare da 30 minuti a un’ora.
Successivamente, se ce n’è bisogno, prescrive tutti gli esami per i pazienti che necessitano di approfondimenti diagnostici: esami del sangue, esami radiologici, biopsie, endoscopie, eventuali test genetici.
In particolare la genetica ha offerto approcci innovativi per comprendere sia il rischio che ha ciascun individuo di sviluppare un determinato carcinoma, sia le caratteristiche specifiche della malattia. La genetica ormai è in grado di fornirci una vera e propria carta di identità delle cellule tumorali e delle loro caratteristiche, garantendo un approccio terapeutico non più determinato soltanto dalla localizzazione della patologia, ma anche delle sue caratteristiche biologiche, consentendo di costruire cure sempre più su misura del paziente.
Contro il tumore è fondamentale la prevenzione, che si attua con stili di vita salutari (attività fisica moderata e regolare, esclusione di fattori di rischio certi, quali fumo e alcol) e sottoponendosi a controlli periodici, soprattutto se ci sono familiari che sono stati colpiti da patologie tumorali.
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