In questi ultimi anni il mondo scientifico si è soffermato con particolare interesse sulla relazione mutualmente benefica tra il macro-organismo (l’uomo) ed i microrganismi simbiotici che si sono adattati a vivere negli organi umani. Come da tempo è risaputo, ogni distretto dell’organismo è popolato da una specifica flora batterica. Un contributo fondamentale per la conoscenza di questi microrganismi è stato fornito dalla genetica attraverso il sequenziamento del genoma batterico che ha consentito la tipizzazione delle specie presenti.
Il genoma di tutti i microrganismi (microbioma) può essere considerato parte integrante del genoma di ciascun individuo. Sotto questo profilo, l’apparato intestinale è stato oggetto di studi approfonditi che hanno evidenziato come il microbiota intestinale sia costituito da 100 trilioni di batteri, molto più numerosi delle cellule umane (circa 10 trilioni). Due phila, Firmicuti (Gram positivi) e Batteriodi (Gram negativi), rappresentano circa il 90% dei batteri. Il microbiota intestinale contribuisce alla salute dell’uomo, fornendo una serie di funzioni fisiologiche assenti nel metabolismo umano: digestione di zuccheri complessi, sintesi di acidi grassi a catena corta (butirril-coenzimaA) fonte di energia per le cellule, ridistribuzione del grasso corporeo, rimozione di sostanze tossiche derivanti dai processi fermentativi, sintesi di vitamine B12, K e degli isoprenoidi. Inoltre, regola l’immunità della mucosa intestinale e l’equilibrio tra le diverse popolazioni microbiche, proteggendo l’organismo nei confronti degli agenti patogeni, attraverso la competizione per le sostanze nutritive, ostacolando l’associazione del patogeno con la mucosa e producendo sostanze antimicrobiche che ne limitano la colonizzazione. Proprio per questo non è difficile pensare ad un coinvolgimento della disbiosi intestinale nell’insorgenza e nel perpetuarsi di condizioni patologiche di diversa natura, come da tempo confermato da una vasta letteratura scientifica.
Nel nostro centro è nato il progetto “Mycrobioma System” dall’esigenza diuna sinergia multidisciplinare tra professionisti per costruire un vero e proprio percorso “dignostico-terapeutico”, rivolto a tutti quei soggetti che presentano squilibri della flora intestinale. A supporto dell’indagine clinica è fondamentale l’attività laboratoristica di genetica che identifica le specie batteriche presenti. Caratterizzando il microbiota intestinale sia in termini qualitativi che quantitativi si possono ottenere informazioni sullo stato di salute generale dell’individuo ed identificare eventuali combinazioni microbiche correlate a stati patologici. Tutto ciò è reso possibile grazie all’avanzamento tecnologico nel sequenziamento del DNA applicato alla metagenomica, la nuova scienza che studia la componente genetica di un organismo nella sua interezza e cioè l’insieme del genoma umano e del microbioma (metagenoma). La corretta interpretazione dei dati ottenuti dall’analisi genetica consentirà di pianificare stategie per modificare l’alimentazione e gli stili di vita al fine di migliorare la composizione del microbiota e, di conseguenza, lo stato di salute.
Stato dell’arte
Le ultime evidenze scientifiche rimarcano l’influenza che dieta, probiotici e prebiotici hanno nei confronti del microbiota e, soprattutto, la correlazione tra la composizione di quest’ultimo ed una vasta gamma di patologie. Tra il microbiota intestinale e l’ospite esiste, infatti, un delicato equilibrio che se viene alterato può determinare la comparsa di malattie gastrointestinali o extra-intestinali che vanno dai disordini cardio-metabolici (obesità, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari) alle malattie infiammatorie sistemiche (malattie infiammatorie croniche intestinali o IBD, malattie reumatiche infiammatorie croniche autoimmuni e sclerosi multipla). Un ruolo determinante nell’instaurarsi di questi stati morbosi non è dato solo dalle modificazioni delle specie batteriche e dei loro rapporti, ma dalla diversa espressione genica microbica responsabile delle alterazioni di funzionalità dell’organismo. Molti studi confermano il coinvolgimento della disbiosi intestinale nelle patologie del sistema nervoso: dall’insorgenza della Sindrome di Alzheimer a modifiche nel comportamento che portano a vere e proprie patologie come depressione, schizofrenia e disturbi dello spettro autistico. Inoltre, il microbiota intestinale sembrerebbe implicato nell’eziologia della malattia acuta da rigetto, dopo il trapianto di midollo osseo allogenico dei pazienti ematologici, oltre che influenzare la risposta ai trattamenti chemioterapici in quelli oncologici.
Tutti questi dati raccolti risultano estremamente interessanti nel suggerire il coinvolgimento del microbiota in diversi contesti e necessitano di ulteriori indagini più rigorose e approfondite.
Mycrobioma System
Mycrobioma System si avvale del contributo di numerosi professionisti: l’obiettivo principale è creare un servizio di qualità accessibile a tutti, che partendo dall’indagine del microbioma individuale arrivi a fornire raccomandazioni alimentari e sullo stile di vita, al fine di ripristinare e mantenere lo stato di salute, in maniera pratica e facilmente realizzabile. Gli specialisti della nutrizione, debitamente formati nel campo della nutrigenetica, nutrigenomica e metagenomica saranno in grado di elaborare, in base a specifiche varianti di microbiota ottenute dai dati genetici, un percorso nutrizionale personalizzato.
Affidarsi al Mycrobioma System assicura al paziente la professionalità di una rete di specialisti selezionati in base alla loro professionalità, competenza e al continuo aggiornamento.
Spesso, infatti chi si sottopone a test altamente specifici come quello del Microbiota intestinale, si vede, successivamente costretto ad interpellare altri professionisti per avere informazioni comprensibili sui risultati ottenuti e soprattutto per avere indicazione pratiche sulle procedure correttive da seguire a livello alimentare. Questo processo richiede spesso tempi lunghi e un aumento dei costi.
Un sistema unico di competenze standardizzate e collaborative assicura invece un percorso breve ed efficiente.
Che informazioni posso avere dal test del microbiota?
Il sequenziamento del DNA delle specie microbiche presenti nell’intestino permette di condurre un’analisi descrittiva dell’abbondanza relativa delle famiglie batteriche presenti nel campione. Questo permette di estrapolare diverse informazioni come la capacità del microbiota di produrre sostanze importanti per il metabolismo energetico; di preservare la funzionalità intestinale e del sistema immunitario; la presenza di microrganismi in grado di produrre metaboliti coinvolti nello stato di stress, ansia e depressione; la capacità dell’organismo di resistere ai batteri potenzialmente patogeni e la loro eventuale presenza nell’ambiente intestinale.
A chi è consigliato il test del microbiota intestinale?
L’analisi può essere condotta in qualunque momento della vita di ciascuno per valutare lo stato di salute del proprio microbiota intestinale, ma è particolarmente consigliata in determinate circostanze:
– Gravidanza e allattamento, considerando l’influenza sullo sviluppo del microbiota del neonato;
– Sportivi a livello agonistico e non, poiché il metabolismo del microbiota influenza la performance sportiva;
– Fasi particolari della vita come l’infanzia, la menopausa e vecchiaia.
Analisi del microbiota
E’ un esame semplice e non invasivo. Viene fornito un kit per il prelievo di un campione fecale che verrà raccolto e spedito al laboratorio di Genetica in giorni prestabiliti e previa appuntamento. Si procede con l’estrazione del DNA microbico per poi passare al sequenziamento in Next Generation Sequencing (NGS), con lo scopo di indagare simultaneamente ed integralmente, le sequenze del gene16s rRNA, considerato filogeneticamente significativo e presente in tutti gli organismi viventi. Tale gene contiene regioni costanti ed ipervariabili: le prime indagate per il riconoscimento specifico del gene, le seconde per la tipizzazione delle specie microbiche di interesse delle diverse specie. Attraverso l’elaborazione bioinformatica e statistica dei dati, si possono identificare tutte le specie batteriche presenti. Il referto è disponibile entro 4/8 settimane.
Consulenza nutrizionale
Gli specialisti di Mycrobioma siystem sono in grado di mettere in relazione le informazioni ottenute dalle analisi genetiche con il regime alimentare seguito, e di suggerire un percorso nutrizionale adatto in grado di favorire l’optimum intestinale, in accordo con la più aggiornata letteratura scientifica. Da alcuni anni si è diffuso ormai l’utilizzo di probiotici per favorire il benessere intestinale, la scelta dei prodotti però si basa esclusivamente sulla sintomatologia riportata dalla persona o su informazioni generiche con il rischio che il prodotto non sia adatto e risulti poco efficace, se non addirittura inutile. Ben diversi sono i risultati con l’utilizzo di un probiotico, o un simbiotico scelto sulla base delle informazioni emerse dall’analisi genetica che consente quindi di indicare allo specialista le caratteristiche della disbiosi (batteri benefici ridotti, aumento dei patogeni) e di ripristinare l’ecosistema intestinale con il prodotto adatto.
Conclusione
Mettendo insieme le nuove conoscenze di nutrigenetica, nutrigenomica e metagenomica si potranno elaborare percorsi integrati personalizzati per ripristinare la giusta variabilità e funzionalità del microbiota intestinale, al fine di migliorare lo stato di salute delle persone.
Collegamenti
Laboratorio di nutrigenetica
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