Grattarsi la cute può innescare una serie di risposte immunitarie che culminano in un aumento nell’intestino tenue del numero dei mastociti attivati, speciali cellule coinvolte nelle reazioni allergiche. Questo spiegherebbe perché le persone affette da dermatite atopica sarebbero maggiormente predisposte a sviluppare allergie alimentari, e suggerisce come eventuali interventi per limitare il prurito potrebbero ridurre la gravità delle allergie tra le coloro che soffrono di eczema .
È quanto hanno scoperto i ricercatori del Boston Children’s Hospital nei mesi scorsi, grazie ad una ricerca pubblicata sulla rivista Immunity.
La dermatite atopica, un particolare tipo di eczema, è una malattia infiammatoria cronica pruriginosa della pelle, molto diffusa nei paesi industrializzati dove si registra un’incidenza di circa il 15-20%. Ad esserne colpiti sono molto spesso i bambini.
Numerosi studi hanno dimostrato che l’eczema è un fattore di rischio per le allergie alimentari, sebbene la connessione tra i due fenomeni non sia stata ben chiarita. Si stima, infatti che più della metà dei bambini affetti da dermatite è allergico a uno o più alimenti, e che la maggior parte delle persone con allergia alimentare soffra di dermatite.
Quale è il legame tra dermatite atopica e le allergie alimentari?
In particolare, lo studio condotto nei topi ha dimostrato come le lesioni delle unghie sulla pelle provochino la produzione di una proteina, chiamata IL-33, che entra nel flusso sanguigno raggiungendo l’intestino. In questa sede IL-33 è in grado di attivare la produzione di sostanze “segnale” responsabili dell’attivazione dei mastociti nell’intestino.I mastociti sono cellule del sistema immunitario che intervengono nella genesi delle reazioni allergiche.
I ricercatori hanno anche scoperto che con l’attività dei mastociti, l’intestino diventa più permeabile, facilitando l’ingresso degli allergeni nei tessuti. A conferma di questi meccanismi, i ricercatori hanno scoperto dalle biopsie intestinali di quattro bambini con dermatite atopica, che i loro tessuti contenevano più mastociti rispetto a quelli di bambini sani.
Ridurre il prurito e le escoriazioni potrebbe contrastare i sintomi delle allergie alimentari.
In base a queste evidenze esiste un’interazione tra intestino e pelle, anzi questa sarebbe la principale “strada” per la sensibilizzazione ad alcuni alimenti. Secondo Geha, capo della divisione di immunologia del Boston Children’s Hospital, questo fenomeno sarebbe la conseguenza “alterata” diun meccanismo immunitario progettato per proteggere dai parassiti intestinali che entrano nel corpo attraverso la pelle.
Sebbene siano necessari ulteriori studi per determinare la rilevanza dei risultati sull’uomo, i ricercatori suggeriscono che semplicemente limitando il prurito, si potrebbero ridurre le gravità delle allergie alimentari tra le persone con dermatite atopica.
Il metodo più semplice, è proprio quello di mantenere la pelle umida dopo un bagno e trattarla con un prodotto emolliente o con olio d’oliva, perché la pelle secca è più soggetta a prurito e lesioni meccaniche da graffi.
Fonte: Oyoshi, M., He, R., Kanaoka, Y., ElKhal, A., Kawamoto, S., Calamito, M., Lewis, C. N., Austen, K.F., and R. S. Geha. Eosinophil-derived LTC4 signals via CysLT2R to promote skin thickening and collagen deposition in a mouse model of allergic skin inflammation. Proc Natl Acad Sci U S A. 109:4992-7, 2012